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Come l'omocisteina e la supplementazione di folato potrebbero influenzare la maturazione neuronale nei neonati con polimorfismi MTHFR accertati

Emergono informazioni affascinanti riguardo alla connessione tra il metabolismo dell’omocisteina e la funzione cognitiva, che spaziano dal lieve declino cognitivo legato all’età alla demenza vascolare e al morbo di Alzheimer. Nella popolazione anziana, si riscontrano spesso carenze significative dei cofattori di rimetilazione dell’omocisteina come la cobalamina (B12) e il folato, così come del cofattore di trans-solforazione vitamina B6, che comporta un aumento dell’omocisteina con l’avanzare dell’età. L’iperomocisteinemia è stata identificata come un fattore di rischio indipendente per la disfunzione cognitiva. L’omocisteina può causare danni vascolari diretti e indiretti, ed è stata implicata nella demenza vascolare con un aumento del rischio di infarti cerebrali multipli e demenza correlati all’aumento dei livelli di omocisteina. È stata osservata una correlazione significativa tra il rischio di malattia di Alzheimer e alti livelli plasmatici di omocisteina, nonché bassi livelli di acido folico e vitamine B6 e B12. Si ritiene che tutte queste patologie siano correlate attraverso l’aumento dell’omocisteina e della S-adenosilomocisteina e la conseguente ipometilazione di numerose sostanze, tra cui DNA e proteine, che rendono le strutture vascolari e i neuroni più suscettibili a danni e apoptosi. Fornire i cofattori nutrizionali necessari per il corretto funzionamento del ciclo della metionina può migliorare la metilazione e proteggere il cervello dai danni, che siano di natura nutrizionale o genetica, in particolare la carenza di folato è correlata a molteplici problemi.

La supplementazione di Folato durante la gravidanza è cruciale per prevenire danni al tubo neurale del feto e, in casi di iperomocisteinemia grave, anche la morte. Tuttavia, è importante fare una distinzione tra Acido Folico, la forma sintetica e non attiva, e Folato, la forma attiva conosciuta come acido (6S)-5-metiltetraidrofolico. La usuale supplementazione di Acido Folico durante la gravidanza, dalle 6 settimane precedenti il concepimento fino all’allattamento, potrebbe offrire alle madri che non presentano il polimorfismo MTHFR (60% della popolazione mondiale non presenta polimorfismi) la possibilità di favorire lo sviluppo neurologico prenatale del bambino poiché riescono a convertirlo in Folato (metilfolato) attivo evitando così problemi come coda equina o palatoschisi al loro bambino. Tuttavia, è importante considerare che questa conversione potrebbe mascherare la presenza del polimorfismo nel feto, consentendo la nascita di neonati con una presunta maturazione neuronale ottimale durante il periodo prenatale. Tuttavia, dopo la nascita, potrebbero sviluppare deficit di folato più o meno gravi, con conseguente riduzione della maturazione neurologica, particolarmente critica immediatamente dopo la nascita. Si stima che circa il 40% dei neonati presenti polimorfismi MTHFR, alcuni dei quali potrebbero essere significativi. Di conseguenza, per i neonati con polimorfismi MTHFR accertati, potrebbe essere necessaria una supplementazione di sostanze utili per mantenere ottimali i livelli di omocisteina nel sangue per tutta la vita. È essenziale garantire che questi neonati ricevano la corretta integrazione di folato e altre sostanze necessarie per prevenire potenziali deficit neurologici a lungo termine.

È importante essere consapevoli di queste considerazioni e assicurarsi che i neonati con polimorfismi MTHFR accertati ricevano l’attenzione e la cura necessarie per promuovere una normale maturazione neurologica e garantire una salute ottimale nel corso della loro vita (1).

Sebbene la supplementazione di acido folico da parte dei ginecologi alle madri gravide possa sembrare un passo positivo, è importante considerare che potrebbe comportare un aumento del numero di neonati che richiedono integrazione di metilfolato dopo la nascita. Questo perché la normale metilazione durante la fase critica di maturazione neuronale, che dura almeno cinque anni, potrebbe essere compromessa nei neonati che presentano il polimorfismo MTHFR, un’alterazione genetica, mascherato dall’assunzione materna di acido folico, poiché il polimorfismo non viene rilevato alla nascita.

Di conseguenza, dovrebbe essere necessario valutare attentamente la formulazione del folato utilizzata nelle integrazioni, optando per il metilfolato anziché l’acido folico sintetico, al fine di garantire una corretta metilazione neuronale nei neonati a rischio. Inoltre, potrebbe essere importante considerare la tempistica della supplementazione di folato, iniziando possibilmente almeno sei mesi prima del concepimento, per massimizzare i benefici durante la fase critica di sviluppo.

La consapevolezza di queste considerazioni può essere cruciale per garantire una corretta integrazione di folato nei neonati e per identificare i potenziali rischi associati al polimorfismo MTHFR, al fine di fornire un’adeguata assistenza e cura durante la prima infanzia.

La tempesta perfetta potrebbe scatenarsi nei bambini che, a causa di carenza di folato durante la fase critica dello sviluppo neuronale postnatale, non completano pienamente la maturazione neurologica. Questi piccoli, già vulnerabili, vengono successivamente sottoposti a numerosi vaccini durante la prima infanzia, in diverse tappe. Questo accumulo di vaccinazioni potrebbe aumentare il rischio di sviluppare l’autismo, creando una tempesta perfetta di fattori di rischio.

Ecco perché è di fondamentale importanza identificare i neonati che necessitano di un’adeguata integrazione di folato durante il periodo critico dello sviluppo neuronale postnatale, in modo da evitare carenze che potrebbero compromettere la maturazione neurologica. Inoltre, è importante considerare la formulazione del folato utilizzata, come il metilfolato, anziché l’acido folico sintetico, per garantire una corretta conversione e utilizzo da parte dell’organismo.

Questo concetto sottolinea la necessità di valutare attentamente l’approccio alla supplementazione di folato e vaccinazioni nei bambini, al fine di minimizzare i potenziali rischi e garantire una corretta maturazione neurologica durante i primi anni di vita. Pertanto, è importante che: a) l’analisi per la scoperta del polimorfismo MTHFR e di altri enzimi coinvolti nel metabolismo del Folato e della metilazione dell’Omocisteina faccia parte dello screening postnatale di routine, al fine di identificare quali neonati necessitano di adeguata integrazione di Folato durante la fase critica dello sviluppo neuronale, al fine di ridurre il rischio di autismo; b) le madri durante la gravidanza (a partire da almeno 3 mesi prima del concepimento) siano trattate con integrazione di Folato (metilfolato) anziché Acido Folico. 

La ricerca scientifica ha dimostrato che la supplementazione di vitamine e minerali può avere un impatto significativo sul ciclo di metilazione, i livelli di Glutatione, la recettività e il comportamento dei bambini autistici.

Inoltre, è importante notare che la supplementazione di Acido Folico durante la gravidanza potrebbe mascherare indirettamente il problema e, paradossalmente, aumentare l’incidenza di autismo nei bambini. Studi hanno riscontrato che ogni bambino autistico investigato presenta una mutazione del gene 5-MTHFR. Ricerche condotte in modo rigoroso su 141 bambini e adulti autistici in uno studio in doppio cieco hanno dimostrato che una supplementazione di vitamine e minerali per 3 mesi ha portato a significativi miglioramenti nel ciclo di metilazione, nei livelli di glutatione, nella recettività e nel comportamento secondo la scala di valutazione Parental Global Impressions-Revised (PGI-R) (2).

Ulteriori studi hanno evidenziato che i bambini autistici presentano un ciclo dell’omocisteina inefficiente, che porta ad un aumento dei livelli di omocisteina, una riduzione della produzione di Glutatione e uno stress ossidativo elevato rispetto ai bambini non autistici (3, 4, 5). Inoltre, la supplementazione con vitamina methyl-B12, folato e, in uno dei due studi, trimetilglicina, ha portato a un miglioramento statisticamente significativo dei processi di metilazione, della produzione di Glutatione e alla riduzione dello stress ossidativo (3, 4).

Questi risultati suggeriscono che una corretta integrazione di vitamine e minerali, tra cui metilcobalamina e folato, potrebbe essere un approccio promettente per migliorare il ciclo di metilazione e ridurre l’incidenza di autismo nei bambini affetti da polimorfismi MTHFR. Tuttavia, ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere appieno il meccanismo sottostante e identificare le migliori strategie di integrazione per garantire una sana maturazione neurologica nei bambini vulnerabili.

Pertanto, anche se questa è solo un’ipotesi, andando contro e oltre i consigli ginecologici, si consiglierebbe a tutti i neo-genitori di sottoporre il loro figlio a un test per la mutazione genetica 5-MTHFR (al costo di 66 euro) in modo da pianificare con il pediatra, in caso di positività, una supplementazione di Folato (non di Acido Folico) e vitamine del gruppo B necessarie per sostenere la fase critica della maturazione neurologica e ridurre il rischio di autismo e sindromi correlate.

Bibliografia:

  1. Rogers, Eugene Has enhanced folate status during pregnancy altered natural selection and possibly Autism prevalence? A closer look at a possible link J.Medical Hypotheses , Volume 71, Issue 3, Settembre 2008, 406 – 410.
  2. James B AdamsEmail author, Tapan Audhya, et Alii: Effect of a vitamin/mineral supplement on children and adults with autism,; BMC Pediatrics 201111:11
  3. James SJ, Cutler P, Melnyk S, Jernigan S, Janak L, Gaylor DW, Neubrander JA: Metabolic biomarkers of increased oxidative stress and impaired methylation capacity in children with autism. Am J Clin Nutr. 2004, 80 (6): 1611-7.
  4. James SJ, Melnyk S, Jernigan S, Cleves MA, Halsted CH, Wong DH, Cutler P, Bock K, Boris M, Bradstreet JJ, Baker SM, Gaylor DW: Metabolic endophenotype and related genotypes are associated with oxidative stress in children with autism. Am J Med Genet B Neuropsychiatr Genet. 2006, 141: 947-956.
  5. James SJ, Melnyk S, Fuchs G, Reid T, Jernigan S, Pavliv O, Hubanks A, Gaylor DW: Efficacy of methylcobalamin and folinic acid treatment on glutathione redox status in children with autism. Am J Clin Nutr. 2009, 89 (1): 425-30. Epub 2008 Dec 3

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