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Sigarette elettroniche: l'impatto devastante sulla tua salute

Il polmone è un organo fondamentale del sistema respiratorio, che permette l’ossigenazione del sangue e la rimozione di anidride carbonica dall’organismo. È costituito da una serie innumerevole di micro sacchetti d’aria chiamati alveoli, che sono circondati da una fitta rete di capillari sanguigni. Durante l’inspirazione, l’aria viene aspirata attraverso il naso o la bocca e scende lungo la trachea, che si divide in due bronchi principali che conducono l’aria nei polmoni. I bronchi si dividono ulteriormente in bronchioli sempre più piccoli, che si ramificano fino a raggiungere gli alveoli. Gli alveoli sono costituiti da pareti sottili e altamente vascolarizzate, che permettono lo scambio di gas tra l’aria e il sangue. Durante l’inspirazione, l’ossigeno presente nell’aria viene assorbito dagli alveoli e trasportato nel sangue, dove si lega all’emoglobina presente nei globuli rossi

Allo stesso tempo, l’anidride carbonica presente nel sangue viene diffusa negli alveoli e eliminata dall’organismo durante l’espirazione[1].

Il polmone è anche dotato di un sistema di difesa che protegge gli alveoli e le vie respiratorie dalle sostanze irritanti e dai microrganismi presenti nell’aria. Questo sistema di difesa è costituito da una serie di cellule specializzate che si trovano lungo le vie respiratorie e producono muco, che trattiene le particelle nocive, e cilia, che spingono il muco verso l’esterno del polmone per essere espulso[2].

Il polmone può essere danneggiato da una vasta gamma di sostanze nocive presenti nell’ambiente, tra cui fumo di tabacco[3], fumo di sigarette elettroniche, gas di scarico, polveri e sostanze chimiche tossiche[4].

In particolare, il fumo di tabacco è una delle principali cause di danni al polmone[5]. Il fumo contiene sostanze tossiche come nicotina, catrame, monossido di carbonio, ammoniaca, acido cianidrico e formaldeide, che possono irritare e danneggiare le vie respiratorie e gli alveoli. Questo può causare una serie di problemi respiratori come bronchiti croniche, enfisema polmonare e cancro ai polmoni[6].

Altre sostanze nocive presenti nell’ambiente, come inquinanti atmosferici e polveri, possono causare danni al polmone attraverso l’esposizione cronica. L’esposizione a queste sostanze può causare infiammazioni croniche delle vie respiratorie, bronchiti croniche e problemi respiratori simili.

Anche il fumo di sigarette elettroniche può causare danni al polmone. Anche se il fumo di sigarette elettroniche contiene meno sostanze tossiche rispetto al fumo di tabacco, contiene ancora sostanze come la nicotina, il glicole propilenico o 1,2-propandiolo e la glicerina che possono irritare le vie respiratorie e causare infiammazioni. Inoltre, alcune ricerche suggeriscono che l’inalazione di vapori di sigarette elettroniche può causare danni ai polmoni, come la riduzione della capacità polmonare e l’infiammazione delle vie respiratorie.

In questo articolo ci concentreremo sull’approfondimento dell’argomento dei danni al polmone legati alle sigarette elettroniche, prendendo in considerazione alcuni degli studi scientifici più rilevanti e recenti che hanno affrontato questo tema.

Ci sono diversi studi scientifici che hanno quantificato il numero di danni dovuti all’utilizzo di sigarette elettroniche.

Un articolo intitolato pubblicato sulla rivista “JAMA Network Open” nel 2021[7]ha esaminato l’associazione tra l’uso di sigarette elettroniche e l’insorgenza di condizioni respiratorie tra gli adulti negli Stati Uniti nel periodo 2013-2018. Gli autori hanno analizzato i dati dell’indagine nazionale sul tabacco, la salute e la vita sociale (National Health and Social Life Survey) per identificare gli individui che utilizzavano sigarette elettroniche e valutare l’associazione con l’insorgenza di condizioni respiratorie.

I risultati dello studio hanno evidenziato un’associazione tra l’uso di sigarette elettroniche e l’incremento dell’incidenza di condizioni respiratorie croniche tra gli adulti.

Si tratta di uno studio importante che ha contribuito alla comprensione degli effetti dell’uso di sigarette elettroniche sul sistema respiratorio e ha fornito evidenze sugli impatti negativi delle sigarette elettroniche sulla salute polmonare degli adulti negli Stati Uniti.

Ci sono molti altri studi scientifici sull’effetto delle sigarette elettroniche sulla salute. Ecco alcuni esempi:

Uno studio pubblicato su Respirology nel 2020[8] si è proposto di indagare gli effetti acuti del vaping con sigarette elettroniche sulla funzione polmonare e sull’infiammazione delle vie aeree. Lo studio ha preso in considerazione sia individui sani che pazienti con asma.

Per raggiungere l’obiettivo dello studio, i ricercatori hanno reclutato sia individui sani che pazienti con asma come partecipanti allo studio. I partecipanti sono stati sottoposti a sessioni di vaping con una sigaretta elettronica standardizzata, e sono state effettuate misurazioni della funzione polmonare e dell’infiammazione delle vie aeree prima e dopo le sessioni di vaping. Sono state utilizzate diverse misure oggettive per valutare la funzione polmonare, come la capacità vitale forzata (FVC) e la capacità respiratoria massima (FEV1). L’infiammazione delle vie aeree è stata valutata misurando i livelli di marcatori infiammatori nelle secrezioni delle vie aeree.

I risultati dello studio hanno mostrato che il vaping con sigarette elettroniche ha avuto effetti acuti sulla funzione polmonare e sull’infiammazione delle vie aeree sia nei partecipanti sani che in quelli con asma. Dopo le sessioni di vaping, si sono verificate riduzioni significative della FVC e della FEV1, indicando una compromissione della funzione polmonare. Inoltre, si sono osservati aumenti significativi dei marcatori infiammatori nelle secrezioni delle vie aeree, indicando un’infiammazione delle vie aeree indotta dal vaping. Questi risultati suggeriscono che il vaping con sigarette elettroniche può avere effetti dannosi sulla salute respiratoria, sia in individui sani che in pazienti con asma. La capacità vitale forzata (FVC, forced vital capacity) è una misura della quantità di aria che un individuo può espirare con forza massima dopo una inspirazione completa. La capacità respiratoria massima (FEV1, forced expiratory volume in one second) è una misura della quantità di aria che può essere espirata forzatamente in un secondo. Entrambe le misure sono importanti per valutare la funzione polmonare.

Alla fine dello studio, i ricercatori hanno concluso che l’utilizzo di sigarette elettroniche può causare una diminuzione della funzione polmonare, simile a quella associata alle sigarette tradizionali.

Sigarette elettroniche e salute del cavo orale

In uno studio clinico pubblicato nel 2017 sulla rivista Journal of periodontology[9] che ha coinvolto tre gruppi (33 fumatori di sigarette tradizionali, 31 utenti di sigarette elettroniche e 30 non fumatori), è emerso che l’indice di placca su tutti i denti e la profondità delle tasche parodontali superiori a 4 mm erano significativamente più elevati nei fumatori di sigarette tradizionali, seguiti dagli utenti di sigarette elettroniche, rispetto ai non fumatori. I fumatori di sigarette tradizionali hanno anche riportato più frequentemente dolore gengivale rispetto agli utenti di sigarette elettroniche. Tuttavia, sebbene l’infiammazione parodontale e i sintomi orali auto-percepiti fossero più elevati nei fumatori di sigarette tradizionali, le sigarette elettroniche hanno comunque contribuito a un peggioramento della salute parodontale per i loro utenti. Questi studi clinici suggeriscono una stretta interazione tra le sigarette elettroniche e il parodonto orale, che può portare a una scarsa salute orale.

L’indice di salute parodontale (PSI) è un parametro utilizzato per valutare lo stato di salute delle gengive e dei tessuti parodontali circostanti i denti. Viene utilizzato per identificare la presenza e la gravità delle malattie parodontali, come la gengivite e la parodontite. Il PSI valuta diversi parametri, inclusa la profondità della tasca parodontale (PD) e la perdita di attacco parodontale (AL).

La profondità della tasca parodontale (PD) è la misura della profondità della tasca che si forma tra il dente e il tessuto gengivale. In condizioni di salute, questa tasca è generalmente poco profonda, ma durante lo sviluppo di malattie parodontali, come la parodontite, la tasca può diventare più profonda a causa dell’infiammazione e della perdita di tessuto di supporto intorno al dente.

La perdita di attacco parodontale (AL), anche nota come perdita di attacco clinico, rappresenta la distanza tra il margine gengivale (la linea di giunzione tra il tessuto gengivale e il dente) e il livello di attacco parodontale, che è la posizione in cui i tessuti di supporto del dente sono attaccati al dente stesso. La perdita di attacco parodontale è un indicatore della gravità della malattia parodontale e della perdita di tessuto di supporto che si è verificata a causa dell’infiammazione e dell’infezione.

I ricercatori hanno concluso che l’utilizzo di sigarette elettroniche può causare danni alla salute orale, con un aumento del PSI, della PD e dell’AL rispetto ai non fumatori.

La nicotina, sia fumata che vaporizzata, limita il flusso sanguigno alle gengive, il che può contribuire alla malattia parodontale. I liquidi delle sigarette elettroniche, che possono contenere propilene glicole, benzene, formaldeide e altre sostanze chimiche, aumentano solo i rischi.

Uno studio pubblicato quest’anno sulla rivista iScience[10] ha mostrato che il 43% delle persone che utilizzano le sigarette elettroniche aveva malattie gengivali e infezioni orali. Questo dato era più elevato tra i fumatori, con il 73%, ma solo il 28% tra le persone che non fumavano né vaporizzavano.

La cavità orale è un tessuto molto resistente che guarisce più velocemente rispetto ad altre parti del corpo ma quando viene ripetutamente traumatizzata, si possono sviluppare problemi irreversibili che vanno dall’infiammazione cronica delle cavità dentali alla perdita di osso mascellare, chiamata parodontite.

Un altro studio pubblicato a maggio su Science Advances[11] ha concluso che il microbioma orale – la vasta collezione di batteri amici, virus e altri microrganismi che vivono in bocca – degli utenti di sigarette elettroniche senza malattie gengivali assomigliava molto al microbioma delle persone con parodontite.

“È davvero spaventoso”, ha affermato la dott.ssa Purnima Kumar, professore presso la Facoltà di Odontoiatria dell’Università dello Stato dell’Ohio e autore principale dello studio. “Le sigarette elettroniche stressano le comunità batteriche che vivono nella bocca e si avvolgono in uno strato di muco. Quindi non sono più batteri buoni e la risposta infiammatoria è alle stelle. Le persone pensano di essere in salute, ma sono solo predisposte alle malattie”.

La salute orale è un elemento critico per la salute generale del corpo. Due studi preliminari presentati a febbraio alla Conferenza Internazionale dell’American Stroke Association[12] hanno collegato le malattie gengivali a un tasso più elevato di ictus causati dall’indurimento delle grandi arterie nel cervello e anche a ostruzioni severe delle arterie.

Uno studio del 2018 pubblicato sulla rivista Hypertension[13] dell’American Heart Association ha evidenziato che le malattie gengivali sembrano aggravare l’ipertensione e interferire con i farmaci per il trattamento dell’ipertensione.

EVALI

All’inizio del 2019 negli Stati Uniti è stata identificata un’epidemia di malattia simil-influenzale associata all’uso delle sigarette elettroniche[14]. Da allora, sono stati riportati più di 2800 casi di lesioni polmonari  associate all’uso di prodotti per sigarette elettroniche, noti come EVALI (E-cigarette, or Vaping, Product Use-Associated Lung Injury), presso i Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) degli Stati Uniti, con almeno 68 decessi. L’EVALI è una grave sindrome respiratoria simil-influenzale che imita la polmonite infettiva. Le immagini TC tipiche rivelano un modello di polmonite organizzata mentre la broncoscopia rivela inclusioni lipidiche intraalveolari, ma non indicativi di vera infezione. Queste osservazioni possono aiutare i medici a riconoscere casi tipici di EVALI, a formulare una diagnosi clinica provvisoria senza test invasivi e quindi valutare la risposta all’astinenza dal vaping con o senza somministrazione di corticosteroidi. La maggior parte dei pazienti migliora con queste misure; tuttavia, sintomi residui e anomalie nelle immagini e nella funzione polmonare sono presenti in una significativa proporzione di pazienti al follow-up precoce.

Uno dei molti studi su questo argomento pubblicato sull’American Journal of Clinical Pathology nel 2020 ha esaminato i risultati delle biopsie polmonari in pazienti affetti da grave malattia polmonare associata all’uso delle sigarette elettroniche, comunemente chiamata EVALI. I ricercatori hanno analizzato campioni di tessuto polmonare di pazienti per determinare le caratteristiche istologiche e patologiche delle lesioni polmonari. Lo studio ha descritto varie alterazioni, tra cui infiammazione, infiltrazione di cellule immunitarie, danno alveolare e depositi di lipidi. Lo studio ha contribuito a fornire una migliore comprensione delle lesioni polmonari associate all’uso delle sigarette elettroniche e ha sottolineato la gravità della EVALI[15].

Uno studio pubblicato nel 2016 su Am J Physiol Lung Cell Mol Physiol ha indagato gli effetti dell’uso delle sigarette elettroniche sulle cellule epiteliali nasali, concentrandosi sull’espressione dei geni coinvolti nella risposta immunitaria e infiammatoria. I ricercatori hanno confrontato gli effetti delle sigarette elettroniche con quelli del fumo di sigaretta tradizionale. I risultati dello studio hanno rilevato che l’uso delle sigarette elettroniche ha portato a una soppressione dei geni coinvolti nella risposta immunitaria e infiammatoria nelle cellule epiteliali nasali, in modo simile a quanto osservato con il fumo di sigaretta tradizionale. È importante sottolineare che questo studio si è concentrato specificamente sulle cellule epiteliali nasali e sugli effetti a breve termine dell’uso delle sigarette elettroniche. Gli effetti a lungo termine e gli impatti sulla salute complessiva richiedono ulteriori ricerche[16], ma il sospetto è che non siano buone notizie.

Uno studio del 2016 pubblicato nel 2016 sul Journal of Molecular Medicine ha esaminato gli effetti dell’inalazione delle sigarette elettroniche sulla risposta immunitaria innata e sulle citochine delle vie aeree, nonché sull’aumento della virulenza dei batteri colonizzanti. I ricercatori hanno condotto esperimenti in vitro e su un modello animale per valutare gli effetti dell’inalazione di vapori di sigarette elettroniche. Hanno scoperto che l’inalazione di vapori di sigarette elettroniche ha alterato la risposta immunitaria innata delle vie aeree e ha influenzato la produzione di citochine, che sono molecole coinvolte nella regolazione delle risposte infiammatorie. Inoltre, lo studio ha evidenziato che l’inalazione dei vapori delle sigarette elettroniche ha aumentato la virulenza dei batteri colonizzanti, il che potrebbe avere implicazioni per la suscettibilità alle infezioni polmonari[17].

Nicotina e i suoi effetti sulla salute

La nicotina è una sostanza chimica alcaloide che si trova nelle piante del genere Nicotiana, in particolare nella Nicotiana tabacum (tabacco) e nella Nicotiana rustica. Queste piante appartengono alla famiglia delle Solanacee. La nicotina è una sostanza naturale presente nelle foglie di queste piante e agisce come un insetticida naturale per proteggerle dagli attacchi degli insetti.

Nonostante la nicotina sia una sostanza naturale, è importante sottolineare che il consumo di nicotina tramite il fumo di sigaretta o l’uso di sigarette elettroniche può avere effetti dannosi sulla salute umana. La nicotina è una sostanza altamente stimolante e psicoattiva che agisce sul sistema nervoso centrale. È la principale sostanza responsabile della dipendenza associata al fumo di tabacco[18].

La coltivazione delle piante di tabacco e la produzione di prodotti a base di tabacco, come sigarette, sigari e tabacco da fiuto, risale a migliaia di anni. Si ritiene che il tabacco sia stato utilizzato per la prima volta dalle popolazioni indigene delle Americhe, e successivamente è stato introdotto in Europa dopo l’arrivo di Cristoforo Colombo nel Nuovo Mondo nel 1492. Da allora, il tabacco è diventato una delle colture più diffuse al mondo.

La nicotina viene estratta dalle foglie di tabacco attraverso processi di lavorazione e può essere utilizzata per scopi diversi, come la produzione di farmaci per la terapia sostitutiva della nicotina o per l’uso in prodotti del tabacco come sigarette e sigari.

Uno Studio del 2017 pubblicato su Pediatrics ha esaminato gli effetti della nicotina come sostanza di abuso nei bambini e negli adolescenti. I ricercatori hanno analizzato dati provenienti da studi epidemiologici, studi sul comportamento animale e studi clinici per valutare gli effetti negativi della nicotina. Lo studio ha evidenziato che l’uso di nicotina da parte dei giovani può avere effetti negativi sullo sviluppo cerebrale, sulle funzioni cognitive, sul controllo dell’umore e sul sistema cardiovascolare[19].

Uno studio del 2015 pubblicato sulla rivista American Journal of preventive Medicine ha esaminato gli effetti della nicotina sullo sviluppo umano e ha evidenziato l’importanza di considerare la nicotina nell’analisi dei rischi delle sigarette elettroniche. I ricercatori hanno revisionato la letteratura scientifica esistente per raccogliere evidenze sugli effetti della nicotina sullo sviluppo prenatale, neonatale, infantile e adolescenziale. Lo studio ha concluso che l’esposizione alla nicotina durante lo sviluppo può influenzare negativamente la crescita e lo sviluppo del sistema nervoso centrale, con possibili conseguenze a lungo termine sulla salute mentale, sulla dipendenza da nicotina e sulle funzioni cognitive[20].

La nicotina e il sistema digestivo

Il fumo è stato riconosciuto come uno dei più importanti fattori di rischio per l’incidenza aumentata, la guarigione ritardata e il maggior rischio di recidiva delle ulcere peptiche[21].

Il fumo e la nicotina possono aumentare direttamente la secrezione di acido e pepsina, la motilità gastrica, il reflusso duodeno-gastrico dei sali biliari, il rischio di infezione da H. pylori, i livelli di radicali liberi e la generazione di PAF, endotelina e secrezione di vasopressina. Inoltre, possono ridurre il flusso sanguigno della mucosa gastrica[22].

Il fumo e la nicotina possono ridurre la sintesi di prostaglandine, il flusso sanguigno della mucosa gastrica e la secrezione di muco e fattore di crescita dell’epidermide (EGF). Questi effetti possono portare a ipersecrezione di acido e pepsina, ipermotilità gastrica, diminuzione del flusso sanguigno della mucosa gastrica e compromissione della secrezione di muco[23].

Il fumo e la nicotina possono aumentare il rischio di infezione da H. pylori, portando a una diminuzione del contenuto di muco gastrico e ad un aumento dei radicali liberi non neutralizzati[24].

La terapia sostitutiva con nicotina, infine, sotto forma di gomme da masticare o cerotti transdermici, utilizzata come supporto per smettere di fumare, potrebbe avere effetti avversi sulla mucosa gastrica. L’assunzione di nicotina tramite queste forme può influenzare negativamente la sintesi di prostaglandine endogene e la guarigione delle ulcere peptiche[25].

La nicotina in gravidanza

Ecco alcuni studi che hanno indagato gli effetti dell’uso di sigarette elettroniche da parte delle donne in gravidanza e i potenziali danni per i bambini:

Uno studio pubblicato su Obstetrics and gynecology nel 2021[26] ha valutato il rischio di esiti negativi alla nascita tra le donne che utilizzavano sigarette elettroniche prima e durante la gravidanza. Sono stati utilizzati i dati del sistema di monitoraggio dell’assessment dei rischi durante la gravidanza (PRAMS) 2016-2018 per valutare l’associazione tra l’uso delle sigarette elettroniche durante i 3 mesi precedenti e gli ultimi 3 mesi della gravidanza tra 79.176 donne con un recente parto e i seguenti esiti alla nascita:

  • parto prematuro,
  • basso peso alla nascita e
  • basso peso per età gestazionale.

I risultati hanno stabilito che nei 3 mesi precedenti alla gravidanza, il 2,7% dei partecipanti ha utilizzato le sigarette elettroniche mentre l’1,1% ha utilizzato le sigarette elettroniche durante gli ultimi 3 mesi della gravidanza. L’uso delle sigarette elettroniche prima della gravidanza non è stato associato ad esiti negativi alla nascita. 

L’uso delle sigarette elettroniche durante la gravidanza è stato associato a una prevalenza maggiore di basso peso alla nascita rispetto al non utilizzo. Tra le partecipanti che non fumavano sigarette comuni durante la gravidanza, l’uso delle sigarette elettroniche è stato associato a una prevalenza maggiore di basso peso alla nascita e parto prematuro. Le conclusioni degli autori sono state che l’uso delle sigarette elettroniche durante la gravidanza, in particolare quando utilizzate quotidianamente da persone che non fumano sigarette normali, è associato ad esiti negativi alla nascita.

Uno studio pubblicato nel 2018 sul American Journal of Respiratory Cell and Molecular Biology[27] ha esaminato gli effetti dell’esposizione prenatale alle sigarette elettroniche, alla nicotina e al tabacco sull’espressione genica e la metilazione del DNA nell’ippocampo dei topi neonati. I ricercatori hanno esposto le femmine di topi in gravidanza a vapori di sigarette elettroniche, nicotina o fumo di tabacco e hanno analizzato le modifiche dell’espressione genica e della metilazione del DNA nei loro cuccioli. Lo studio ha evidenziato che l’esposizione prenatale alle sigarette elettroniche, alla nicotina e al tabacco ha causato modifiche nell’espressione genica e nella metilazione del DNA nell’ippocampo dei cuccioli, che è coinvolto nella memoria e nell’apprendimento. Queste alterazioni possono influire sullo sviluppo cerebrale e comportamentale dei bambini.

Uno studio del 2021[28] ha esaminato gli effetti del vaping durante la gravidanza sugli sviluppi cerebrovascolari dei nascituri e dei soggetti adulti. L’obiettivo era testare l’ipotesi che il vaping durante la gravidanza, sia con che senza nicotina, non fosse privo di rischi e che potesse causare disfunzioni vascolari evidenti nella prole durante l’adolescenza o l’età adulta.

Il vaping è l’azione di inalare e esalare il vapore prodotto da una sigaretta elettronica o dispositivo simile. Le sigarette elettroniche funzionano riscaldando una soluzione liquida (nota come e-liquid o liquido per sigarette elettroniche) che di solito contiene nicotina, aromi e altri additivi. Il riscaldamento avviene tramite una resistenza alimentata da una batteria, che vaporizza l’e-liquid e produce un aerosol che viene inalato dall’utilizzatore. 

Il metodo di ricerca ha coinvolto ratti femmine incinte esposte all’aerosol prodotto dalle sigarette elettroniche (1 ora al giorno, 5 giorni alla settimana, a partire dal secondo giorno di gestazione fino allo svezzamento dei cuccioli) utilizzando un liquido senza nicotina (E-cig0) o un liquido con 18 mg/mL di nicotina (Ecig18), confrontate con un gruppo di controllo esposto all’aria ambiente. Non sono state riscontrate differenze nella massa corporea alla nascita e allo svezzamento tra i gruppi.

I risultati hanno rivelato una riduzione del 51% – 56% nella risposta di dilatazione dipendente dall’endotelio all’acetilcolina (ACh) nelle arterie cerebrali medie (MCA) sia nei nascituri di 1 mese, 3 mesi (adolescenti) che di 7 mesi (adulti) esposti sia al vaping senza nicotina che al vaping con nicotina.

Nelle arterie cerebrali medie, l’acetilcolina (ACh) è una sostanza chimica che, quando rilasciata, stimola l’endotelio (lo strato di cellule che riveste l’interno dei vasi sanguigni) a rilasciare segnali che promuovono la dilatazione dei vasi sanguigni. Questo processo è noto come risposta di dilatazione dipendente dall’endotelio all’acetilcolina. Nello studio citato, è stato valutato come le arterie cerebrali medie rispondevano all’acetilcolina dopo l’esposizione al vapore delle sigarette elettroniche durante la gravidanza. I risultati indicano che c’è stata una riduzione significativa nella capacità di dilatazione delle arterie cerebrali medie in risposta all’acetilcolina nei gruppi di trattamento con sigarette elettroniche rispetto al gruppo di controllo che era stato esposto solo all’aria ambiente. In altre parole, l’esposizione al vapore delle sigarette elettroniche durante la gravidanza ha compromesso la capacità delle arterie cerebrali medie di dilatarsi normalmente in risposta all’acetilcolina. Questo suggerisce un potenziale danno alla funzione endoteliale e alla salute cerebrovascolare, che potrebbe avere conseguenze negative per la salute a lungo termine degli individui esposti. Questi dati dimostrano che il vaping materno durante la gravidanza non è privo di rischi e conferisce un significativo rischio/disfunzione della salute cerebrovascolare alla prole che persiste nell’età adulta.

In conclusione, questo studio ha stabilito che il vaping delle sigarette elettroniche durante la gravidanza, sia con che senza nicotina, non è sicuro e presenta un significativo potenziale di rischio per la salute cerebrovascolare della prole durante l’infanzia e l’età adulta. Un risultato chiave è che il vaping senza nicotina non protegge la prole dalla disfunzione cerebrovascolare e causa lo stesso livello di disfunzione cerebrovascolare (rispetto al vaping materno con nicotina), indicando che le proprietà fisiche e/o chimiche della soluzione di base (oltre alla nicotina) sono responsabili della disfunzione cerebrovascolare osservata.

Un altro studio condotto su donne in gravidanza[29] ha esaminato gli effetti dell’uso di sigarette elettroniche (EC) rispetto alle sigarette convenzionali (CC) e all’astinenza completa dal tabacco sui risultati del parto neonatale. I dati sono stati raccolti da 55.251 donne che hanno partecipato alla Fase 8 del sistema di monitoraggio del rischio di gravidanza tra il 2016 e il 2018. Le partecipanti sono state suddivise in tre gruppi in base al loro comportamento nei confronti del fumo nel terzo trimestre: a) astinenza completa dal tabacco, b) fumo esclusivo di CC o c) uso esclusivo di EC. Gli esiti avversi includono:

    • neonati con peso ridotto rispetto all’età gestazionale (SGA),
    • basso peso alla nascita (LBW) e
    • nati prematuramente.

Gli utenti EC sono stati abbinati a coloro che hanno astinenza completa e fumatori di CC con le stesse caratteristiche di base in termini di razza/etnia, età, istruzione, reddito, adeguatezza delle cure prenatali e stato di fumo di CC nel primo e secondo trimestre. L’associazione tra l’uso di EC e gli esiti avversi del parto è stata analizzata attraverso analisi di regressione logistica ponderate dal sondaggio nella popolazione abbinata.

I risultati hanno mostrato che l’1,0% delle donne ha riportato di aver utilizzato EC nel terzo trimestre, di cui il 60% ha dichiarato di utilizzare esclusivamente EC. I neonati delle donne che hanno utilizzato EC avevano una maggiore probabilità significativa di essere SGA, di avere LBW o di nascere prematuramente  rispetto alle donne astinenti dal tabacco. Tuttavia, le probabilità che le gravidanze delle utilizzatrici di EC portassero a neonati SGA, LBW o nati prematuramente non erano significativamente inferiori rispetto ai fumatori di CC.

Le conclusioni dello studio indicano che, anche tenendo conto dei fattori di rischio condivisi tra l’uso di tabacco durante la gravidanza e gli esiti avversi del parto, l’uso di EC rimane un fattore di rischio indipendente per le complicanze neonatali e non rappresenta un’alternativa più sicura al fumo di sigarette convenzionali (CC) durante la gravidanza. Fino a ulteriori ricerche, si consiglia a tutte le donne in gravidanza di astenersi da tutti i prodotti del tabacco, compresi le sigarette elettroniche EC.[xxiv]

Gli studi attuali suggeriscono che l’esposizione alla nicotina, che è presente anche nelle sigarette elettroniche, ma anche del solo vaping senza nicotina durante la gravidanza può comportare rischi per lo sviluppo neurologico dei bambini. Pertanto, è consigliabile che le donne in gravidanza evitino completamente l’uso di sigarette elettroniche e di prodotti contenenti nicotina per proteggere la salute dei loro bambini in via di sviluppo.

Il fumo passivo da sigaretta elettronica

Il fumo passivo da sigaretta elettronica si riferisce all’esposizione alle sostanze chimiche presenti nei vapori esalati dagli utenti di sigarette elettroniche. Mentre i vapori delle sigarette elettroniche possono contenere meno sostanze tossiche rispetto al fumo di sigaretta tradizionale, ci sono preoccupazioni riguardo alla loro sicurezza e agli effetti che possono avere sulle persone esposte passivamente.

Alcuni studi hanno indagato gli effetti del fumo passivo da sigaretta elettronica sulla qualità dell’aria e sulla salute umana.

Uno studio preclinico pubblicato su Physiol Rep nel 2017[30] evidenzia che l’inalazione di propilenglicole e glicerolo, i principali solventi delle sigarette elettroniche, ha effetti inaspettati sull’espressione dei geni dell’orologio molecolare, compromettendo la ritmicità non solo nei polmoni, ma anche in altri organi vitali. Queste scoperte sono significative considerando l’importanza del ritmo circadiano per la salute e le malattie.

Uno studio pubblicato su PLoS ONE nel 2015[31] ha analizzato gli effetti del fumo passivo da sigaretta elettronica sulla funzione polmonare dei topi. I topi esposti al vapore delle sigarette elettroniche hanno mostrato livelli di cotinina nel sangue simili a quelli degli utenti umani di sigarette elettroniche. La cotinina è un metabolita della nicotina presente nel corpo umano dopo l’assunzione di tabacco o prodotti contenenti nicotina. È un biomarcatore affidabile dell’esposizione alla nicotina, in quanto viene prodotta durante il processo di metabolizzazione della nicotina nel fegato. La cotinina può essere rilevata nel sangue, nelle urine e nella saliva ed è utilizzata come indicatore per valutare l’uso di tabacco, compresi i prodotti come le sigarette elettroniche che contengono nicotina. Dopo due settimane di esposizione alle sigarette elettroniche, è stato osservato un aumento significativo dello stress ossidativo e una lieve infiammazione causata dai macrofagi nei polmoni dei topi. Poiché i pazienti affetti da BPCO, una grave malattia polmonare cronica caratterizzata da ostruzione delle vie aeree, sono più suscettibili alle infezioni batteriche e virali, è stato testato l’effetto delle sigarette elettroniche sulla risposta immunitaria. I topi esposti al vapore sigarette elettroniche hanno mostrato una ridotta capacità di eliminare le infezioni batteriche polmonari rispetto ai topi non esposti. Ciò era dovuto in parte a una diminuzione della capacità dei macrofagi alveolari di ingerire i batteri. In risposta all’infezione da virus dell’influenza A, i topi esposti al vapore delle sigarette elettroniche hanno mostrato livelli virali più elevati nei polmoni e una maggiore gravità della malattia, con un aumento della mortalità. In conclusione, questo studio ha sviluppato un modello animale di esposizione alle sigarette elettroniche e ha dimostrato che anche tale esposizione, non l’utilizzo in sé dunque, può compromettere le difese antimicrobiche polmonari.

Se un altro studio, pubblicato su Journal of Applied Physiology nel 2018,[32] la sola esposizione cronica al vapore  delle sigarette elettroniche e non il loro utilizzo diretto, accelera la rigidità arteriosa, compromette significativamente la funzione endoteliale aortica e può portare a una compromissione della funzione cardiaca. L’implicazione clinica di questo studio è che l’uso cronico delle sigarette elettroniche, anche a livelli di esposizione relativamente bassi, induce disfunzione cardiovascolare!!

Se non bastasse, uno studio pubblicato su PLoS ONE nel 2017[33] ha dimostrato che gli estratti di aerosol delle sigarette elettroniche hanno indotto danni al DNA in modo dipendente dalla dose, ma indipendentemente dalla concentrazione di nicotina. I livelli di danni ossidativi al DNA, come indicato dalla presenza di 8-oxo-dG, una lesione del DNA altamente mutagenica, erano simili o leggermente superiori dopo l’esposizione agli estratti di aerosol delle sigarette elettroniche rispetto agli estratti del fumo di sigaretta. Dal punto di vista meccanicistico, mentre l’esposizione agli estratti delle sigarette elettroniche ha aumentato significativamente le specie reattive dell’ossigeno (ROS), ha diminuito anche la capacità antiossidante totale (TAC) e l’espressione di 8-oxoguanine DNA glicosilasi (OGG1), un enzima essenziale per la rimozione dei danni ossidativi al DNA!! Le conclusioni degli autori sono state che la sola esposizione passiva agli estratti di aerosol delle sigarette elettroniche e non l’utilizzo diretto, ha soppresso le difese antiossidanti cellulari e ha causato significativi danni al DNA.

Ci sono poi studi che hanno indagato gli effetti del fumo passivo da sigaretta elettronica sui bambini i cui genitori fumano sigarette elettroniche in casa. Questi studi si concentrano sull’esposizione dei bambini ai vapori delle sigarette elettroniche e sugli eventuali rischi per la loro salute. La scarsa percezione da parte dei genitori dei rischi legati all’esposizione alle sigarette elettroniche per i bambini aumenta la loro suscettibilità agli effetti dannosi del fumo passivo da sigaretta elettronica.

Un esempio di uno studio in questo campo è stato pubblicato su J Aerosol Med Pulm Drug Deliv nel 2018[34]. con il titolo “Parental Smoking and E-cigarette Vapor Exposure and Modifiable Respiratory Symptoms in Early Childhood.” Lo studio ha esaminato l’associazione tra il fumo passivo da sigaretta elettronica e i sintomi respiratori modificabili (come la tosse e la sibilanza) nei bambini in età prescolare. I risultati hanno mostrato che i bambini esposti al fumo passivo da sigaretta elettronica presentavano un aumentato rischio di sviluppare sintomi respiratori.

Un altro studio, pubblicato su Chest nel 2019[35] ha esaminato l’effetto dell’esposizione al fumo passivo da sigaretta elettronica sulle esacerbazioni dell’asma nei giovani con questa condizione. Lo studio ha evidenziato un’associazione tra l’esposizione al fumo passivo da sigaretta elettronica e un aumento delle esacerbazioni dell’asma nei giovani affetti da questa patologia.

Questi studi suggeriscono che l’esposizione al fumo passivo da sigaretta elettronica può comportare rischi per la salute respiratoria dei bambini, inclusi sintomi respiratori, mutazioni al DNA, problemi cardiaci, riduzione della risposta immunitaria dell’epitelio nasale e aggravamento dell’asma, tra le altre problematiche.

Inoltre, i tassi di suicidio negli adolescenti e nei giovani adulti stanno aumentando[36]. È stato recentemente riconosciuto che gli adolescenti che utilizzano le sigarette elettroniche sono a maggior rischio di problemi di salute mentale[37, 38] e che si sono verificati casi di suicidi e tentativi di suicidio attraverso l’ingestione della nicotina liquida dei dispositivi di sigarette elettronica in ragazzi adolescenti e giovani adulti[39,40,41]. Pertanto, gli operatori  sanitari devono essere consapevoli che gli adolescenti utilizzatori di sigarette elettroniche possono rappresentare un gruppo di bambini a rischio elevato di depressione e suicidio, e che la nicotina liquida può essere utilizzata come mezzo per tentativi di suicidio.

Questi sono solo alcuni esempi di studi scientifici sull’effetto delle sigarette elettroniche sulla salute.

È importante notare che molti giovani si avvicinano alle sigarette elettroniche con l’idea che possano rappresentare un’alternativa “sicura” o meno dannosa rispetto al fumo tradizionale. Pensano che utilizzando le sigarette elettroniche possano bypassare i danni associati al fumo di tabacco e preservare la propria salute.

Come abbiamo visto in precedenza, ci sono prove crescenti che l’uso delle sigarette elettroniche può causare danni al polmone e ad altri organi del corpo. Sebbene le sigarette elettroniche possano essere considerate meno dannose rispetto alle sigarette tradizionali, non sono completamente prive di rischi per la salute.

Gli studi hanno dimostrato che le sostanze chimiche presenti nelle sigarette elettroniche, come la nicotina, gli agenti aromatici e gli additivi chimici, possono influire negativamente sul sistema respiratorio. Ad esempio, l’inalazione di vapori contenenti nicotina può causare irritazione delle vie respiratorie, infiammazione polmonare e un aumento del rischio di malattie polmonari.

Per esempio uno  studio del 2014[42] ha indagato la presenza di pericoli chimici nei liquidi e nei vapori delle sigarette elettroniche. Sono state analizzate una serie di sostanze chimiche potenzialmente dannose, tra cui agenti cancerogeni, irritanti e tossici per i polmoni. I risultati hanno rivelato che i liquidi delle sigarette elettroniche possono contenere elevate concentrazioni di sostanze chimiche dannose, tra cui aldeidi, composti organici volatili e metalli pesanti. Inoltre, le temperature di vaporizzazione utilizzate dalle sigarette elettroniche possono generare ulteriori composti tossici. Lo studio ha evidenziato la necessità di una regolamentazione adeguata per garantire la sicurezza dei prodotti delle sigarette elettroniche e la protezione della salute pubblica.

Gli effetti a lungo termine delle sigarette elettroniche sul polmone e sulla salute generale sono ancora oggetto di studio. Gli utilizzatori di sigarette elettroniche sono a tutti gli effetti dei soggetti da esperimento, cavie insomma perché gli effetti più  o meno gravi a lungo termine potrebbero manifestarsi dopo un uso prolungato nel corso degli anni. Tuttavia, le evidenze attuali suggeriscono che le sigarette elettroniche non sono una scelta sicura o priva di rischi per i giovani che cercano di evitare danni associati al fumo di tabacco anche perché, come abbiamo visto, molti sono morti e molti altri moriranno.

Pertanto, è fondamentale educare i giovani sui potenziali rischi dell’uso delle sigarette elettroniche e promuovere strategie di prevenzione per evitare l’inizio di questo scellerato comportamento. Inoltre, gli operatori sanitari e i genitori devono essere consapevoli dei rischi associati all’uso delle sigarette elettroniche e fornire informazioni corrette e basate sulle evidenze per aiutare i giovani a prendere decisioni informate sulla propria salute.

Abbiamo constatato quanto le sigarette elettroniche siano rischiose per molti sistemi del corpo umano. Abbiamo visto che questa pratica durante la gravidanza mette in grave pericolo la salute e lo sviluppo corretto dei neonati. Abbiamo osservato che anche il fumo passivo da sigaretta elettronica provoca danni respiratori, soprattutto, ma non solo, nei bambini più piccoli i cui genitori irresponsabili fumano in casa in presenza dei figli. Tuttavia, tutti i danni noti e potenziali sono associati all’uso cronico e sono stati valutati nel breve termine. Ancora non sappiamo quali saranno questi danni anni e decenni dopo il primo utilizzo. Noi esseri umani siamo specializzati nel produrre ingredienti, tossine, abitudini e altre sostanze nocive, il cui pieno impatto viene spesso scoperto solo dopo che gli utilizzatori hanno agito da cavie per decenni. Questo vale per innumerevoli campi. Siamo davvero una specie superiore?

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